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Black list dei paradisi fiscali e nuove norme fiscali per le società

Via libera alle raccomandazioni del Parlamento eurpoeo per rendere più equa e chiara la tassazione per le imprese. Tra le richieste, un registro pubblico UE dei beneficiari effettivi delle aziende, una lista nera dei paradisi fiscali, provvedimenti contro l’abuso dei sistemi di patent box, un codice di condotta per banche e consulenti tributari, una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) e una ritenuta alla fonte sugli utili che lasciano l’UE.

Il Parlamento UE ha approvato con 514 voti a favore, 68 contrari e 125 astenuti le raccomandazioni per rendere più equa e chiara la tassazione per le imprese.
In particolare, sono state accolte le proposte della Commissione UE per l’elaborazione di una lista nera europea delle giurisdizioni non-cooperative (c.d. paradisi fiscali). La procedura di inserimento nella lista nera dovrebbe avvenire per gradi, consentendo un dialogo con la giurisdizione.
Il Parlamento sostiene anche sanzioni contro le giurisdizioni non cooperative, tra cui la possibilità di rivedere e, in ultima istanza, sospendere gli accordi di libero scambio e gli accordi in materia di doppia imposizione e di vietare l’accesso ai fondi comunitari. Le sanzioni dovrebbero essere rivolte ad aziende, banche, società di consulenza contabile, agli studi legali e ai consulenti fiscali di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in attività illegali o illecite con quelle giurisdizioni.
Agli Stati membri si chiede di introdurre sanzioni contro i responsabili aziendali coinvolti nell’evasione fiscale, inclusa la revoca delle licenze commerciali nei casi in cui i professionisti siano coinvolti in schemi di pianificazione fiscale illecita ed evasione. La Commissione europea dovrebbe inoltre valutare la possibilità di introdurre una responsabilità finanziaria per i consulenti fiscali che partecipano a pratiche illecite.

Patent box

I deputati sono critici nei confronti dei regimi di patent box per i redditi derivanti dalla proprietà intellettuale. Questi sistemi “non si sono dimostrati efficaci nel promuovere l’innovazione. Purtroppo, sono invece utilizzati dalle imprese multinazionali per trasferire gli utili attraverso schemi di pianificazione fiscale aggressiva […], che conduce a una corsa al ribasso per quanto concerne la contribuzione fiscale effettiva delle imprese multinazionali”.
I deputati chiedono quindi alla Commissione di presentare proposte legislative comunitarie al fine di vietare l’uso improprio dei patent box e garantire che essi siano collegati a una reale attività economica.

Le altre raccomandazioni

– linee guida per definire meglio ciò che è consentito in materia di prezzi di trasferimento;
– maggiore protezione per i whistleblowers;
– entro la fine del 2016, una proposta della Commissione relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB);
– una ritenuta d’imposta a livello UE, che sarebbe applicata dagli Stati membri, al fine di garantire che gli utili generati all’interno della UE siano tassati almeno una volta prima di essere trasferiti al di fuori di essa;
– un codice di condotta per le banche, i consulenti fiscali, le società di revisione contabile e legali;
– un registro globale di tutti gli attivi patrimoniali detenuti da singoli individui, da imprese e da tutte le entità quali trust e fondazioni, a cui le autorità fiscali avrebbero pieno accesso.

A cura della redazione IPSOA – 8 luglio 2016