Blockchain: Cos’è, Come Funziona, Applicazioni, Tecnologia e Vantaggi
Il termine blockchain è legato alle criptovalute e al Bitcoin, ma non solo. Anche se la diffusione e la crescita delle blockchain è di vitale importanza per le criptovalute, essendo di fatto il “cuore” che permette ad ogni transazione di essere registrata correttamente e di offrire la potenza di calcolo necessaria per certificare nuove transazioni, le applicazioni della blockchain in moderni processi complessi di certificazione e sicurezza sono innumerevoli.
La blockchain è un complesso di tecnologie che permettono di mantenere un registro di dati condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la loro tracciabilità in una rete commerciale. Uno dei maggiori pregi della blockchain è l’elevato grado di sicurezza che garantisce. Di fatto, una volta che una transazione viene certificata e salvata all’interno di uno dei blocchi della catena, non può più essere modificata, né manomessa.
COME FUNZIONA E A COSA SERVE LA BLOCKCHAIN
Ogni volta che viene eseguita una transazione, consenso e modifica sono distribuiti su tutti i nodi della rete. Tutti i nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro, così da aumentare le capacità di autenticazione offerte dalla singola blockchain. Ogni transazione è legittimata dalla rete decentralizzata, senza alcun controllo da parte di Autorità, banche o enti certificatori.
LA TECNOLOGIA SU CUI SI FONDA LA BLOCKCHAIN
Il funzionamento della tecnologia può essere riassunto in sei punti chiave:
APPLICAZIONI: TUTTI GLI UTILIZZI DELLA BLOCKCHAIN
La semplicità della tecnologia della blockchain lascia aperti scenari per la creazioni di varianti della tecnologia sempre più efficienti e slegati dalla generazione delle criptovalute. La blockchain si può applicare in tutti i settori in cui è richiesta una certificazione delle informazioni: catene di fornitura globali, transazioni finanziarie, beni contabili, testamenti, passaggi di denaro e social network. Ad esempio, in Italia si impiegano le blockchain nella tracciabilità del Made in Italy
BLOCKCHAIN E CRIPTOVALUTE
La criptovaluta può essere utilizzata nella blockchain sia come ricompensa per chi aiuta a far crescere i blocchi del registro distribuito sia come strumento di transazione, così da far circolare la moneta digitale già presente sul mercato
Il processo d’autenticazione dei nuovi blocchi della blockchain avviene come di seguito: un singolo nodo, dopo aver verificato l’integrità dell’intera blockchain, raccoglie e colleziona le nuove transazioni che necessitano di essere autenticate tramite un processo di cifratura che utilizza alcune informazioni del blocco precedente ed i dati del nuovo blocco per generare un hash, ossia un’impronta digitale del nuovo blocco autenticato impossibile da mutare o da modificare successivamente. Una volta ottenuto detto hash esso viene distribuito su tutti gli altri blocchi autenticati presenti, entrando a far parte dell’unico grande registro distribuito.
Per cifrare le innumerevoli transazioni eseguite è necessaria una grande potenza di calcolo, poiché sono richiesti sempre più blocchi per autenticare le transazioni: i nodi che forniscono la loro potenza di calcolo vengono chiamati miner ed essi guadagnano una frazione di criptovaluta nuova per ogni blocco a cui partecipano.
TOKEN E ICO
Token e ICO sono strumenti idonei per portare la tecnologia in campi molto legati a business tradizionali come il copyright e il crowdfunding.
La parola “token” identifica un insieme di informazioni digitali che conferiscono un diritto di proprietà a un soggetto che partecipa ad una blockchain. Il token può contenere altri diritti e il loro insieme viene governato dal cosiddetto smart contract.
Le ICO sono raccolte fondi di tipo crowdfunding per creare nuove criptovalute, con la distribuzione di token per tutti i partecipanti. Se la raccolta fondi va a buon fine tutti i possessori di token potranno in seguito ottenere parte dei blocchi generati dalla nuova blockchain. Le ICO vengono utilizzate anche per le raccolte di fondi standard o per finanziare progetti digitali.
SMART CONTRACT
La blockchain viene adoperata anche per gli smart contract. Questi contratti digitali sono definiti “contractual type arrangement”, un’incorporazione di clausole contrattuali gestite tramite linguaggio informatico, incorporando quindi protocolli informatici, algoritmi o software specifici.
Questi contratti sono famosi per avviarsi automaticamente sulla base di determinate condizioni decise dalle parti al momento della sottoscrizione: non è nemmeno necessario firmare nessun foglio di carta, visto che le blockchain possono certificare le intenzioni di entrambe le parti in gioco.
La validità degli smart contract è fornita dalla tecnologia blockchain stessa, che garantisce la corretta esecuzione delle obbligazioni e dei comportamenti previsti dal contratto, oltre a garantire che il sistema dove è depositato il contratto sia sempre attivo.
VANTAGGI E LIMITI DELLA BLOCKCHAIN
Anche se attualmente la blockchain viene utilizzata per minare nuovi Bitcoin, le sue funzionalità si estendono all’autenticazione di contratti, alla vendita al dettaglio di beni di proprietà intellettuale e alle raccolte fondi. Inoltre, l’evoluzione della blockchain prevede la diffusione delle DAPP – Decentralized APPlications : le tecnologie blockchain possono essere utilizzate su telefoni, smart TV e altri dispositivi elettronici.
Vale la pena rilevare che l’utilizzo della blockchain riduce i costi operativi per gli istituti finanziari e per gli operatori.
Non di meno si deve tenere conto dell’immediatezza, sicurezza e trasparenza delle transazioni, che forniscono garanzie nella stipula degli smart contracts.
Tuttavia, non tutti sono vantaggi nell’utilizzo della blockchain.
In Italia sono poche le aziende e gli enti pubblici che conosco la blockchain
Dal punto di vista della sicurezza: i meccanismi transattivi all’interno di un network di blockchain richiedono che ciascun attore disponga di un chiave pubblica visibile ad altri utenti e di una privata che rimane riservata. Se l’ultima si perde, non vi sarà alcuna possibilità di recuperarla, così come non sarà più possibile accedere ai fondi gestiti.
Un altro aspetto negativo riguarda il fatto che la validazione delle transazioni in blockchain si basa su una dinamica di consenso dispendiosa dal punto di vista energetico e computazionale.
Un’ultima criticità è che i processi computazionali in un’infrastruttura centralizzata presentano una ridondanza inferiore rispetto all’impiego delle DLT- Distributed Ledger technologies.
E’ infine necessario fare riferimento alla resistenza culturale che non di rado accoglie l’ingresso sul mercato delle tecnologie disruptive. Il vantaggio competitivo derivante dall’abbandono di soluzioni legacy, spesso utilizzate per decenni, può non essere percepito come tale nell’immediato da tutti gli operatori di un settore. Nel finance questo fenomeno si accompagna ad una sostanziale difficoltà di integrare le soluzioni preesistenti con i network di blockchain che nascono invece per rimpiazzare le architetture tradizionali generalmente centralizzate.
La mancanza di una regolazione chiara e condivisa riguardo all’adozione delle tecnologie distribuite potrebbe contribuire ad alimentare lo scetticismo e sostenere la permanenza dei processi di intermediazione, ma è probabile che criticità di questo tipo siano destinate a trovare una soluzione nel medio periodo anche grazie al sempre maggiore interesse nei confronti delle DLT da parte della banche centrali.