Il processo di internazionalizzazione, la globalizzazione dei mercati, la richiesta di sempre maggiore competitività, la necessità di ridurre i costi di produzione e l’esigenza di trovare nuovi mercati di sbocco, fanno sì che le imprese debbano conoscere i meccanismi, le tecniche doganali e fiscali delle transazioni commerciali con l’estero al fine di comprendere i limiti ed i vantaggi derivanti dal corretto utilizzo di tali strumenti.
Prima di procedere all’analisi dell’argomento è opportuno fare alcune precisazioni.
Innanzitutto diciamo che il processo di integrazione europea ha origini antiche ma, convenzionalmente, l’accordo che ha segnato un decisivo passo in avanti è stato il Trattato di Roma del 1957 . L’art. 2, come modificato dal Trattato di Amsterdam, stabilisce che:
“La Comunità ha il compito di promuovere nell’insieme della Comunità, mediante l’instaurazione di un mercato comune e di un’unione economica e monetaria e mediante l’attuazione delle politiche e delle azioni comuni (…), uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale (…)”.
La messa in pratica di tali principi passa anche, ma non solo, attraverso un’armonizzazione delle politiche commerciali dei singoli Stati membri. La nostra attenzione si concentra proprio su quest’ultimo aspetto, dato che questo è il settore di nostra competenza.
Al fine di dare attuazione ai presupposti del Trattato di Roma, sono stati emanati due regolamenti comunitari riguardanti, rispettivamente, l’istituzione del Codice Doganale Comunitario Reg. CE n. 2913/1992 ( d’ora in avanti CDC), modificato dal Reg. CE n. 450/2008, delle disposizioni di applicazione del succitato codice (DAC) Reg. CE n. 2454/1993 e da ultimo, dal Regolamento UE n. 952 del 9 ottobre 2013 che istituisce il codice doganale dell’Unione (Codice doganale aggiornato, d’ora in avanti CDU) – rifusione Regolamento (CE) n. 450/2008 – formalmente in vigore dal 1° novembre 2013 (la sua piena operatività è prevista a partire dal 1° maggio 2016) .
Il codice doganale comunitario è il volume nel quale è riunita tutta la normativa doganale, coordinata e armonizzata, con la sola esclusione del sistema sanzionatorio.
La normativa doganale comunitaria riprende, per certi versi, alcuni principi presenti nella disciplina dei singoli Stati membri anche se, per ovvie ragioni di armonizzazione, se ne discosta, in alcuni casi anche dal punto di vista terminologico.
Le principali norme circa l’organizzazione nazionale dei servizi doganali, le misure di vigilanza ed i poteri di controllo, le sanzioni penali e amministrative irrogabili in caso di trasgressione sono invece disciplinate da norme nazionali. La principale norma in materia, a cui faremo riferimento è il Testo Unico delle Leggi Doganali (TULD) approvato con DPR 23 gennaio 1973 n. 43, e successive modificazioni.
In conclusione, la presente guida ha l’obiettivo di fornire alle imprese uno strumento aggiornato che consenta di gestire la pratica doganale nelle operazioni con l’estero in maniera da prevenire, ed eventualmente saper affrontare un’eventuale controversia doganale, fornendo alle imprese le nozioni ed i principi basilari del diritto tributario e doganale che vengono in rilievo nella fase amministrativa e giurisdizionale.
Giuseppe De Marinis